venerdì 24 settembre 2010

DELIBERA DISCRIMINATORIA - Il Tribunale ordina di cambiare il regolamento

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Vi ricordate della manifestazione del 7 febbraio per le vie del centro di Alzano e delle iniziative che l’avevano preceduta promosse dalle forze politiche e sindacali del nostro territorio ? Riguardavano l’odiosa delibera della maggioranza leghista di Alzano che discriminava la possibilità per i cittadini stranieri di accedere ad alcune agevolazioni per giovani coppie in cerca di una prima casa nel centro storico.
Una scelta xenofoba e demagogica che nascondeva il fallimento di politiche abitative su tutto il territorio alzanese.
Le rappresentanze sindacali presenti nel gruppo di lavoro locale avevano inoltre deciso di ricorrere legalmente contro questa decisione della Giunta comunale alzanese.
L’esito di quel ricorso dà ragione a quanti in quei giorni sostenevano i caratteri discriminatori ed antidemocratici di quell’atto amministrativo, fuori da ogni regola di civile convivenza tra i cittadini.
Il tribunale di Bergamo ha emesso un’ordinanza che:
1) Dichiara il carattere discriminatorio del Regolamento per l’accesso agevolato alla casa per le giovani coppie nei centri storici di Alzano L. con delibera consiliare n. 79 del 3 dicembre 2009
2) Ordina al Comune di Alzano L. di modificare la modulistica allegata al nuovo regolamento adottato con delibera consiliare n. 21 del 14 aprile 2010 nella parte in cui compare ancora il requisito di cittadinanza
3) Ordina la pubblicazione del presente provvedimento per una volta sul quotidiano locale L’Eco di Bergamo con spese a carico del Comune di Alzano L.
4) Condanna il Comune di Alzano L. alla refusione nei confronti delle associazioni ricorrenti, delle spese di lite.

Un ottimo risultato che a distanza di mesi conferma la bontà delle azioni intraprese allora a difesa del diritto alla casa per tutti i cittadini, italiani e stranieri, che ne hanno bisogno, opponendosi in questo modo alla Lega affarista e xenofoba che cementifica la nostra valle a favore delle lobby del mattone, negando qualsiasi progetto di edilizia popolare e convenzionata.

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