martedì 16 novembre 2010

NORD LIBERO

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Per anni la Lega si è spacciata come un partito “diverso”: legame con la gente, obiettivi ben precisi, intransigenza, alto rigore morale.
Ma da ormai un paio di legislature, il Carroccio si è notevolmente imborghesito. Sono iniziati i compromessi, le manovre politiche. Anche la questione morale è venuta meno
La Lega si è “berlusconizzata” e a provarlo sono i tanti furbetti presenti nel partito.
Eccone alcuni.
Il senatore vicentino Alberto Filippi è accusato di aver partecipato alla maxi evasione del feudo verde di Arzignano, un episodio di tasse non pagate e controlli evitati.
Camillo Gambin, esponente di Albaredo d’Adige, è agli arresti domiciliari per aver venduto dei falsi permessi di soggiorno.
Alessando Costa, assessore alla sicurezza a Barbarano Vicentino, è indagato poiché gestiva siti di annunci a luci rosse.
Edouard Ballaman, presidente del consiglio regionale in Friuli, è uscito dal partito dopo che la Corte dei conti aveva certificato una settantina di viaggi sull’auto blu non per impegni ufficiali.
A S. Michele al Tagliamento è stato arrestato in flagranza di reato David Codognotto assessore comunale della Lega Nord per una presunta mazzetta di 15.000 euro.
Aldo Fumagalli, ex sindaco di Varese, è indagato per peculato e concussione per un giro di false cooperative.
Marco Lusetti, il vicesindaco di Guastalla vicino a Reggio Emilia, è stato accusato di aver ordinato bonifici per sé stesso per 187 mila euro con i soldi dell’Ente Nazionale per la Cinefilia Italiana.
Mauro Manfredini, capogruppo della Lega sempre in Emilia-Romagna è indagato con i compagni di partito Mirka Cocconcelli e Marco Mambelli: rischiano una maximulta (fino a 103 mila euro a testa) per non aver consegnato, come prevede la legge, un resoconto preciso delle spese elettorali.
Non sono esenti anche i più alti dirigenti.
Mario Borghezio (eurodeputato Lega Nord) è stato condannato in via definitiva per incendio aggravato da "finalità di discriminazione", per aver dato fuoco ai pagliericci di alcuni immigrati extracomunitari che dormivano sotto un ponte di Torino, a 2 mesi e 20 giorni di reclusione commutati in 3.000 euro di multa.
Castelli, quando era ministro della giustizia, ha dovuto pagare 33 mila euro di multa per aver chiesto una consulenza scriteriata all’amico Giuseppe Magni.
Roberto Maroni, ministro dell’Interno, è stato condannato nel 1998 per resistenza all’arresto e oltraggio di pubblico ufficiale durante la perquisizione della polizia nella sede di via Bellerio a Milano.
Umberto Bossi è stato coinvolto in Tangentopoli dove ha ammesso un finanziamento di 200 milioni di lire da parte della Montedison. È stato condannato a 8 mesi per finanziamento illecito.
Questi sono solo alcuni dei “padani” indagati o condannati. Altri misfatti si celano nella rete di sottogoverno clientelare che la Lega (in questo sono stati eccellenti allievi dei vecchi democristiani) ha creato e sviluppato nei nostri territori.
Dov’è finito il partito che inveiva contro Roma ladrona? Siamo forse a Lega padrona - Lega ladrona ?

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