giovedì 29 marzo 2012

31 MARZO - Occupyamo Piazza Affari

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Occupyamo Piazza Affari
I loro affari non devono più decidere sulle nostre vite
Contro le politiche antisociali
del governo Monti e della Bce!
Per una società fondata sui diritti civili e sociali,
sul pubblico, sull’ambiente e sui beni comuni!

Il governo Monti è riuscito là dove il governo Berlusconi aveva fallito, mettere le mani sull’articolo 18, quella norma conquistata nel 1970 che garantisce un minimo di sicurezza nella vita: di non essere licenziati in base al totale arbitrio padronale.
Nello stesso tempo vengono ridimensionati gli ammortizzatori sociali. Scompare la cassa integrazione straordinaria in caso di chiusura azienda, e scompare la mobilità e quindi la riduzione della tutela in caso di licenziamenti collettivi, che passa di fatto da quattro anni ad un anno, sostituendola con una fantomatica ASPI (assicurazione sociale per l’impiego) che, essendo un’assicurazione, probabilmente sarà finanziata anche dagli stessi lavoratori, e che ha un tetto massimo di 1.119 euro lordi riducibili dopo sei mesi e poi ancora ulteriormente riducibili e così via.
In questi anni altre conquiste di fondo sono state stracciate dal padronato e dai governi che si sono susseguiti: un contratto nazionale di lavoro adeguato per tutti, andare in pensione in tempi ragionevoli, un mercato del lavoro basato sul contratto a tempo indeterminato e non la precarietà dilagante che coinvolge i giovani ma anche i meno giovani.
Il governo Monti-Napolitano rappresenta fino in fondo gli interessi delle banche e del padronato: la cancellazione dell’articolo 18 consentirà di ricattare i dipendenti ogni giorno, di cacciarli, di impedire l’organizzazione di un reale sindacato dei lavoratori.
Misure “lacrime e sangue” sono la ricetta del governo delle banche e della finanza che, con il sostegno del centro-destra e del centro-sinistra, è ormai in carica da oltre tre mesi.
Il massacro sociale del governo Monti dilagherà se verrà applicato il trattato europeo deciso dai governi Merkel, Sarkozy e Monti. Ora vogliono cambiare la Costituzione, senza consultare i cittadini e imponendo il pareggio di bilancio. Ora vogliono imporre un trattato, il fiscal compact, che impone la schiavitù del debito per vent’anni. Per vent’anni dovremo sacrificare i diritti sociali, quelli delle lavoratrici e dei lavoratori, per pagare il debito agli stessi affaristi e speculatori che l’hanno creato.
Una crisi del sistema capitalista da cui le classi dominanti non riescono ad uscire. L’individuazione di “medici” come Monti in Italia o Papademos in Grecia, non fa altro che aggravare la malattia scaricando sui lavoratori e sulle classi popolari il peso della iniqua distribuzione del reddito con il conseguente peggioramento delle condizioni di vita e l’eliminazione di diritti conquistati con anni di lotte.
Per questo diciamo NO alla precarietà e all’abolizione dell’articolo 18, alla distruzione dello stato sociale, dei diritti, della civiltà e della democrazia. Per questo diciamo NO alla distruzione dell’ambiente, alle grandi opere, alla Tav.
Vogliamo un diverso modello sociale ed economico in Italia e in Europa, fondato sul pubblico, sull’ambiente e sui beni comuni, per riconvertire il sistema industriale con tecnologie e innovazione, per la pace e contro la guerra, per lo sviluppo della ricerca sostenendo scuola pubblica e università, per garantire il diritto a sanità, servizi sociali e reddito per tutti, lavoro dignitoso, libertà e democrazia.


Il 31 marzo tutte e tutti in piazza a Milano:
ore 14.00 manifestazione nazionale dalla Bocconi a Piazza Affari
Occupyamo Piazza Affari!
Costruiamo il nostro futuro!

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