Al dunque, siamo arrivati alla presentazione delle liste che il prossimo 5 giugno si confronteranno per governare Alzano. Tutto come previsto: da una parte la Lega e i vecchi amministratori e dall’altra l’esperienza di governo, malamente finita, divisa in più parti.
Le nostre semplici considerazioni fatte qualche
settimana fa sugli avvenimenti politici che avevano portato Alzano al voto
anticipato hanno incontrato l’interesse di alcuni cittadini che hanno voluto
approfondire meglio la nostra analisi, ma hanno trovato scarsa attenzione
(almeno ci pare) da parte di chi ha deciso di proseguire nella scelta di andare
al voto partendo dalle ceneri dell’esperienza precedente.
Ognuno è andato per propria parte assumendo posizioni
cristallizzate che hanno impedito l’apertura di un dibattito vero tra quanti si
riconoscono in un’area di “progresso” (troppo dire di Sinistra ?) che avrebbe
potuto cercare di costruire un percorso aggregativo nuovo, articolato e, possibilmente,
competitivo in termini elettorali.
Le posizioni assunte fin dall’inizio dalle due forze
uscenti dalla “disfatta amministrativa” hanno impedito lo svilupparsi di
qualsiasi altra iniziativa ampia e credibile. Nemmeno si sapeva la data delle
elezioni che già l’ex Sindaco e suoi assessori da una parte, Gente in comune e
il PD dall’altra, avevano avviato un percorso per creare le rispettive liste
elettorali.
Nessun minino accenno ad un ripensamento dopo aver
determinato l’irreparabile situazione che ha portato alla fine di un’esperienza
nuova nel panorama politico alzanese.
L’incapacità di cogliere l’esigenza di “fare un passo
indietro” da parte di chi era responsabile di quanto accaduto rischia
seriamente (e realisticamente) di spalancare le porte ad un ritorno al passato
con Lega e soci pronti a riattivare le infelici scelte operate per vent’anni.
Eppure di argomenti su cui far convergere risorse, energie
e sensibilità ce ne erano:
- La “Democrazia Partecipata”
per riportare i cittadini al centro della vita amministrativa, come forma di
sviluppo locale, attraverso alcuni percorsi possibili: Bilancio Partecipativo e
Progettazione Partecipata.
-
Politiche per i giovani e gli adolescenti che portino
all’individuazione di luoghi fisici, sia aperti che chiusi per offrire loro
opportunità di aggregazione libera dove poter esprimere la loro creatività e le
loro energie.
-
Interventi a difesa dei posti di lavoro avviando su scala intercomunale
progetti capaci di coinvolgere tutti i soggetti sociali interessati, favorendo
nuovi insediamenti produttivi dimensionati al territorio ed in equilibrio con i
bisogni ambientali, che possano incrementare i livelli occupazionali della
nostra città e del territorio circostante, invertendo la tendenza che vede
ridursi sistematicamente le realtà produttive;
-
Una serie di interventi urbanistici che “aspirino ad una ottimale gestione del territorio, all'insegna del principio ispiratore del NO CONSUMO DI SUOLO (Opzione cementificazione zero, recupero e riqualificazione aree dismesse, progettazione e programmazione del territorio partecipata, bioedilizia, etc.)" declinati sul nostro territorio:
1. la realizzazione di un
nuovo Piano di Governo del Territorio;
2. la “rivitalizzazione” di
Nese, allontanata in questi decenni da ogni centralità urbanistica, sociale,
culturale;
3. un piano di salvaguardia e di valorizzazione
delle aree collinari, montane e di pregio ambientale;
4. l’avvio di politiche per
il diritto alla casa in particolare per le giovani generazioni, le giovani
coppie, i migranti, in generale per le categorie sociali meno garantite.
-
L’incentivazione di "nuovi stili di vita negli Enti Locali e nelle loro comunità, attraverso politiche e progettazioni atte a stimolare nella cittadinanza scelte quotidiane sobrie e sostenibili favorendo il più possibile l'autoproduzione di beni e lo scambio di servizi, sottraendoli al mercato per una società della sobrietà ispirata ai temi della de-crescita".
E ce ne sarebbero ancora. Argomenti, alcuni
di questi, che sappiamo essere patrimonio di quei soggetti politici che
vogliono rappresentare la parte innovativa dei cittadini alzanesi,
ambientalmente sensibili, responsabilmente sobri, solidalmente accoglienti.
Purtroppo non è andata così, non è andata come
speravamo. Ognuno è rimasto sulle proprie posizioni sacrificando l’idea di far
partire “da nuovo” un percorso condiviso che provasse a realizzare un progetto
politico utile al cambiamento che Alzano aspetta da più di vent’anni.
Collettivo Politico Alzano Lombardo
Collettivo Politico Alzano Lombardo
È tutto vero, anch'io come singola cittadina ho cercato una soluzione possibile, ma la situazione ora è questa e io ho deciso, visto i tempi, di non abbandonare le piazze e di iniziare a lottare contro i mulini a vento. Sarà una lotta dura e sicuramente non senza paura di tornare indietro ai vent'anni di governo precedente, se non peggio. Tutti i progetti che tu hai elencato lì ho visti sulla carta e nell'anima anche di altre persone che non conoscevo ma ho incontrato in questi ultimi tempi è che come te mi aiutano a credere che sia ancora possibile realizzare qualcosa. Grazie Anna
RispondiEliminaÈ tutto vero, anch'io come singola cittadina ho cercato una soluzione possibile, ma la situazione ora è questa e io ho deciso, visto i tempi, di non abbandonare le piazze e di iniziare a lottare contro i mulini a vento. Sarà una lotta dura e sicuramente non senza paura di tornare indietro ai vent'anni di governo precedente, se non peggio. Tutti i progetti che tu hai elencato lì ho visti sulla carta e nell'anima anche di altre persone che non conoscevo ma ho incontrato in questi ultimi tempi è che come te mi aiutano a credere che sia ancora possibile realizzare qualcosa. Grazie Anna
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