Riportiamo un interessantissimo intervento di Raniero La Valle fatto in un recente dibattito riguardante il Referendum sulle modifiche Costituzionali che si terrà il 4 dicembre.
Una lucida analisi che va a
cogliere le ragioni del perché, proprio ora, in Italia e nel mondo si manifesta
questa accanita volontà da parte dei poteri costituiti a ridurre gli spazi di
democrazia e di partecipazione.
Anticipiamo le conclusioni
invitando alla lettura dell'intero documento su http://temi.repubblica.it/micromega-online/la-verita-sul-referendum/
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Il perchè della nuova Costituzione
Il perchè della nuova Costituzione
E allora questa è la verità del referendum. La nuova Costituzione è la quadratura del cerchio. Gli istituti della democrazia non sono compatibili con la competizione globale, con la guerra permanente, chi vuole mantenerli è considerato un conservatore. Il mondo è il mercato; il mercato non sopporta altre leggi che quelle del mercato. Se qualcuno minaccia di fare di testa sua, i mercati si turbano. La politica non deve interferire sulla competizione e i conflitti di mercato. Se la gente muore di fame, e il mercato non la mantiene in vita, la politica non può intervenire, perchè sono proibiti gli aiuti di Stato. Se lo Stato ci prova, o introduce leggi a difesa del lavoro o dell'ambiente, le imprese lo portano in tribunale e vincono la causa. Questo dicono i nuovi trattati del commercio globale. La guerra è lo strumento supremo per difendere il mercato e far vincere nel mercato.
Le Costituzioni non hanno più niente a che fare con una tale concezione della politica e della guerra. Perciò si cambiano. Ci vogliono poteri spicci, sbrigativi, tanto meglio se loquaci.
E allora questa è la ragione per cui la Costituzione si deve difendere. Non perché oggi sia operante, perchè è stata già cambiata nel '91 e il mondo del costituzionalismo democratico è stato licenziato tra l'89 e il '91 (si ricordi Cossiga, il picconatore venuto prima del rottamatore). Ma difenderla è l'unica speranza di tenere aperta l'alternativa, di non dare per compiuto e irreversibile il passaggio dalla libertà della democrazia costituzionale alla schiavitù del mercato globale, è la condizione necessaria perchè non siano la Costituzione e il diritto che vengono messi in pari con la società selvaggia, ma sia la società selvaggia che con il NO sia dichiarata in difetto e attraverso la lotta sia rimessa in pari con la Costituzione, la giustizia e il diritto."
Le Costituzioni non hanno più niente a che fare con una tale concezione della politica e della guerra. Perciò si cambiano. Ci vogliono poteri spicci, sbrigativi, tanto meglio se loquaci.
E allora questa è la ragione per cui la Costituzione si deve difendere. Non perché oggi sia operante, perchè è stata già cambiata nel '91 e il mondo del costituzionalismo democratico è stato licenziato tra l'89 e il '91 (si ricordi Cossiga, il picconatore venuto prima del rottamatore). Ma difenderla è l'unica speranza di tenere aperta l'alternativa, di non dare per compiuto e irreversibile il passaggio dalla libertà della democrazia costituzionale alla schiavitù del mercato globale, è la condizione necessaria perchè non siano la Costituzione e il diritto che vengono messi in pari con la società selvaggia, ma sia la società selvaggia che con il NO sia dichiarata in difetto e attraverso la lotta sia rimessa in pari con la Costituzione, la giustizia e il diritto."
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