giovedì 29 luglio 2010

LA STRAGE DIMENTICATA DI AIGUES-MORTES Assente alla cerimonia di commemorazione il Sindaco di Alzano Lombardo

>
Aigues-Mortes è una cittadina francese della Languedoc-Roussillon dove, tra il 16 il 20 agosto del 1893, un conflitto innescato dai francesi contro i lavoratori italiani delle saline di Peccais, in Camargue, provocò la morte di una decina di operai, liguri, piemontesi, lombardi e toscani ed almeno un centinaio di feriti tra gli altri lavoratori italiani. Un tragico episodio di violenza xenofoba largamente rimosso dalle memorie storiche italiane e francesi. Tra le vittime anche un nostro concittadino, Paolo Zanetti 29 anni di Nese, uno dei tanti emigranti che lavoravano stagionalmente come tagliaboschi, minatori e in estate nelle saline della Camargue.
Gli accusati della strage chiamati in giudizio furono tutti assolti.
In epoca recente, due libri hanno ricostruito esaurientemente i fatti e si sono interrogati sulle cause e le loro conseguenze: Le Massacre des Italiens di Gérard Noiriel (professore all'Ecole Normale Supérieure) e Morte agli italiani! di Enzo Barnabà (l’autore ha presentato il libro alla biblioteca di Nembro nel febbraio di quest’anno).
Su questa vicenda la Società Operaia di Mutuo Soccorso di Grimaldi Ventimiglia ha organizzato un appuntamento sabato 24 luglio con la partecipazione, fra gli altri, del vice presidente della Regione Languedoc Roussillon, di un assessore per la Regione Liguria, dei sindaci di Aigues-Mortes e di quasi tutti i Comuni italiani dai quali le vittime dell'eccidio erano emigrate, di alcuni discendenti delle vittime e dei due autori dei saggi.
La manifestazione, patrocinata dalla Regione Liguria, ha ricevuto l’Alto Patrocinio del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.
Assente ingiustificato il Sindaco o comunque una rappresentanza del Comune di Alzano Lombardo; invitati alla cerimonia nemmeno si sono degnati di rispondere. Preferiscono dimenticare la nostra storia di emigranti e delle persecuzioni xenofobe subite. Molto più semplice fare nello stesso modo con i lavoratori stranieri che giungono oggi da noi.

Nessun commento:

Posta un commento