venerdì 25 marzo 2011

I DIRITTI UMANI NON SI DIFENDONO CON LA GUERRA! - No all'intervento militare in Libia ed al regime dispotico di Gheddafi

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Siamo di nuovo in guerra! Ancora una volta l’Italia nel pieno disprezzo dell’articolo 11 della Costituzione è in guerra. In queste ore aerei militari della coalizione dei “volenterosi” stanno bombardando il suolo libico portando morte e distruzione di cui solo le bombe possono essere capaci.
Nessuna solidarietà nei confronti del dittatore Gheddafi e tanta vicinanza nei confronti dei popoli che si stanno ribellando chiedendo democrazia, diritti e libertà.
Ci raccontano che questa guerra, come tante altre, sia mossa da ragioni umanitarie, per impedire a Gheddafi di reprimere nel sangue i rivoltosi libici. Peccato che sia lo stesso Gheddafi amico intimo dei paesi occidentali, un amico fidato a cui baciare la mano e da accogliere in pompa magna solo alcuni mesi fa in visita a Roma. Peccato che le armi che sono state utilizzate per contrastare i rivoltosi siano state vendute al Colonnello dall’Italia e dai paesi europei. Peccato che le aziende italiane Finmeccanica, Impregilo, Unicredit e molte altre abbiano fatto fino a ieri affari milionari con il dittatore.
Bisogna ricordarlo che i paesi occidentali hanno finanziato, sostenuto e armato Gheddafi facendo finta di non essere a conoscenza della violazione dei diritti umani dei cittadini libici e dei migranti in fuga dalla fame e dalle guerre.
Troppa ipocrisia per credere che i bombardamenti siano per aiutare i “ribelli” e non per spartirsi interessi milionari legati alla questione energetica.
La stessa ipocrisia utilizzata nei confronti dei migranti.
Gli stessi “rivoltosi” e “ribelli” osannati dall’occidente vengono trasformati in “clandestini” e deportati nei centri di identificazione se decidono di attraversare il Mediterraneo.
Essere contro la guerra oggi, significa innanzi tutto garantire il diritto all’accoglienza per i profughi. Affermare per loro la libertà di circolazione e il diritto di muoversi liberamente attraverso le frontiere europee.
Il Governo Italiano da una parte è complice dei bombardamenti e dell’altra, assumendo le volontà razzistiche di cui si fa portatrice la Lega Nord, vorrebbe respingere chi scappa dai bombardamenti. Un’ulteriore disumanità nella disumanità della guerra.
Chiediamo che cessino immediatamente i bombardamenti sulla Libia.
Tacciano le armi e si metta al lavoro la diplomazia.
Chiediamo accoglienza per i profughi in fuga dal Mediterraneo.
Facciamo tacere una volta per tutte il razzismo, la xenofobia e la disumanità della Lega Nord e di Berlusconi.

SABATO 26 MARZO - ORE 15 PIAZZA VITTORIO VENETO - BERGAMO
I DIRITTI UMANI NON SI DIFENDONO CON LA GUERRA!
DICIAMO NO ALL’INTERVENTO MILITARE IN LIBIA E AL REGIME DISPOTICO DI GHEDDAFI
IN OCCASIONE DELLA GIORNATA NAZIONALE PER L’ACQUA PUBBLICA E CONTRO IL NUCLEARE MANIFESTIAMO INSIEME CONTRO LA GUERRA


Siamo convinti che si debba mobilitare ogni risorsa politica disponibile a sostegno di chi si batte per la libertà e la democrazia contro i regimi dittatoriali. Ma una cosa è difendere i diritti umani, un’altra cosa è bombardare e scatenare una guerra così come si sta facendo in Libia.
La guerra non è mai un mezzo utilizzabile per difendere i diritti umani: ha sempre come unico risultato quello di produrre distruzione ed un’escalation della violenza.
Per questo chiediamo l’immediato cessate il fuoco, la fine della violenza contro i civili, nonché la promozione di un negoziato a tutti i livelli per trovare una soluzione pacifica e sostenibile.
Art. 11 della Costituzione: “l’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà di altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali”.

Aderiscono: Arci, Donne in Nero, gruppo Emergency Bergamo, Tavola della pace-Circolo Peppino Impastato Valbrembana, Fiom-Cgil Bergamo, Ife Colletivo di Bergamo, Gruppo Sconfinate, Collettivo Politico Alzano Lombardo, Alternativa San Paolo d’Argon, Forum Bergamasco Movimenti per l’Acqua, Federazione della Sinistra (Prc, Pdci, Socialismo 2000, Lavoro e Solidarietà), Sinistra Ecologia Libertà.

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