lunedì 30 gennaio 2012

FRATELLI DI MAFIA - La corruzione viaggia sulla BreBeMi

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Arresti per corruzione e arresti per mafia scattati contemporaneamente qualche settimana fa a Milano e a Brescia. Due inchieste distinte nei fatti, ma intimamente connesse nelle logiche di funzionamento del sistema Lombardia. Che ne esce a pezzi, sempre più “nero”, sempre meno “diverso” da quello di altre Regioni accusate di essere intrise di malaffare.
In Lombardia non è questione di qualche mela marcia che si aggira nei sottoscala della Regione, bensì di un sistema di potere politico-affaristico, tanto radicato quanto ormai avariato e irriformabile, il quale occupa il governo lombardo sin dal lontano 1995. Vent’anni dopo Mani Pulite, le tante inchieste sulla ‘ndrangheta trapiantata al nord e i ripetuti casi di corruzione in cui sono coinvolti politici lombardi completano un quadro ormai lontano anni luce dalla retorica di Milano “capitale morale”.
Quelli che fino a ieri avevano resistito come luoghi comuni sulla criminalità italiana, e sulla sua ripartizione geografica, sono stati frantumati in un solo colpo.
A confermare che la Lombardia non è solo un mazzettificio ma anche una filiale della Gomorra delle scorie ci hanno pensato le indagini sulla BreBeMi: dieci persone arrestate tra politici, imprenditori e funzionari pubblici. Sequestrati due cantieri della nuova autostrada Brescia-Milano-Bergamo, una cava (a Cappella Cantone CR) che – dietro pagamento di mazzette – doveva diventare una discarica di amianto, e un impianto a Calcinate da cui uscivano rifiuti non trattati che andavano a costituire il 95% del bitume necessario a sedimentare l’asfalto della nuova autostrada.

Ne parliamo
Venerdì 10 febbraio 2012 ore 20.45
SALA Mons. Paravisi – Piazza Partigiani
– ALZANO LOMBARDO –

INTERVENGONO
DANIELE MARTINELLI: giornalista freelance
MATTEO GADDI: responsabile “Progetto Nord” - PRC
Coordina: Guido Melaragni – Legambiente Alzano Lombardo

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