domenica 21 febbraio 2010

CONSIGLIO COMUNALE ALLA PIGNA - Un'inutile parata


Si è tenuto lunedì 15 febbraio un Consiglio Comunale aperto, richiesto dalla minoranza di “Gente in Comune”. Questa richiesta riassumeva una necessità manifestata anche dal gruppo di lavoratori cassaintegrati della Pigna che negli ultimi mesi avevano messo in campo una serie di iniziative tese a sollecitare risposte sul loro futuro e più in generale sulle sorti della Pigna.
Una messa in scena da lancio pubblicitario nello “show room” della Pigna, con tanto di effetto sonoro di sottofondo delle macchine funzionanti.
In questo contesto è iniziata ed è durata per lungo tempo la sfilata di quanti si sono sperticati nelle lodi all’accordo fatto tra Pigna e Comune (più altri enti di contorno), in una gara tra chi si mostrava più accondiscendente in particolare nei confronti del padrone (di casa) on. Jannone.
Una pena vedere sindaco, assessore provinciale, rappresentanti di vari enti, rincorrersi ad elogiare il “coraggio imprenditoriale” dell’onorevole.
Sostanza poca. Ancora tante promesse sull’avvenire della Pigna, comprese quelle riguardanti il reintegro di tutti i lavoratori ancora in cassa integrazione (nel frattempo derogata sino ad ottobre). Qualche novità, promessa, di una nuova azienda attiva nel settore delle energie rinnovabili. Chissà, speriamo.
E poi ancora tante promesse di realizzazioni fantasmagoriche nella metà della superficie su cui si interverrà con nuove opere. Lo spostamento del Liceo nell’area Rilecart (sai che novità … è da anni che lo propongono un po’ tutti), un parcheggio nella medesima area, forse un ulteriore polo formativo, forse qualche area di terziario e di servizi, forse un po’ di commerciale, forse un’ulteriore fermata della tramvia (e così potrebbero diventare tre le fermate per Alzano, manco fosse Milano).
Tutto qui! Anche perché la minoranza consiliare, forse intimorita da cotanto splendore, non è riuscita ad assumere una posizione sufficientemente critica di fronte agli innumerevoli elementi di contraddizione che tale accordo contempla.

Il nostro Collettivo Politico ha voluto quindi evidenziare alcuni punti di criticità dentro questo “affare”. Nonostante l’imposizione di pochissimi minuti per poter intervenire, abbiamo fatto tre considerazioni:
a) sebbene non si conoscano nel dettaglio le opere che andranno a realizzarsi sull’area, appaiono prevedibili alcuni elementi critici rispetto ad un equilibrato ed equo sviluppo del territorio. Si assisterà al più volte denunciato spostamento del nuovo centro urbano verso l’asse della tramvia, cosa che comporterà un ulteriore allontanamento di parti consistenti della cittadinanza dalle aree di socialità e di servizio quali scuole, palazzetto, piscina, strutture commerciali ed altre ancora, impoverendo ulteriormente i centri storici, in particolare quello di Nese sempre più estraneo alla vita della collettività alzanese.
b) da quanto si può capire dagli accordi stipulati, sia direttamente che indirettamente, non sono prevedibili interventi di edilizia popolare o convenzionata che sono tra le priorità urbanistiche a cui questa amministrazione deve rispondere, se non altro perché l’attivazione di politiche abitative con intervento pubblico, fungerebbe da effetto calmierante sui prezzi d’acquisto e d’affitto del mercato immobiliare alzanese. Altro che agevolazioni per le giovani coppie bisognerà attivare per ridare vivibilità sociale ed economica ai nostri centri storici.
c) l’altra questione che resta aperta è quella riguardante la salvaguardia dell’occupazione dei lavoratori Pigna. È evidente che non sia l’amministrazione comunale a doversi fare carico di trattativa sindacale per raggiungere l’obiettivo citato ma è d’altro canto vero che questa amministrazione deve innanzitutto sentire come dovere morale quello di fare l’impossibile perché ciò avvenga, considerando allo scopo tutti gli strumenti che essa possiede. Con la chiusura della cartiera tra dipendenti diretti e cooperativa sono stati allontanati dalla produzione 150 lavoratori ai quali dobbiamo aggiungere la ventina di operai che lavoravano nel magazzino, anch’esso inspiegabilmente chiuso per essere trasferito in altro luogo. 133 erano gli operai che la trattativa sindacale era riuscita a far passare dalla mobilità alla cassa integrazione (bene ma ci saremmo stupiti del contrario). Sappiamo che parte di questi nel tempo sono stati parzialmente reimpiegati nella produzione e che alcuni si sono accordati per una buonuscita; mancano all’appello ancora un numero significativo di lavoratori, circa 50 ai quali aggiungere, se non sono figli di un Dio minore, anche quelli delle cooperative allora stabilmente impiegati nel ciclo produttivo. Noi vorremmo (lo abbiamo richiesto esplicitamente nel nostro intervento) che, aldilà delle chiacchiere che compaiono periodicamente sulla stampa promettendo piena occupazione se non addirittura un possibile sviluppo delle produzioni, l’amministrazione comunale si impegnasse a concedere le autorizzazioni relative a qualsivoglia intervento di carattere urbanistico, solo ed esclusivamente dopo aver ottenuto assolute garanzie da parte della proprietà Pigna, garanzie derivanti da un Piano Industriale (oggi ancora assente) condiviso e sottoscritto tra le parti sociali, che preveda, in tempi brevi e in modi certi, il reinserimento completo di tutti i lavoratori.

Questo nostro contributo vuole quindi mettere all’erta cittadini, forze politiche e sociali di fronte ad un intervento complessivo che prevede ancora molti lati oscuri. Certamente al Sindaco questa nostra posizione non piace e lo si è visto nell’infastidita e rancorosa reazione che ha avuto al nostro intervento rispetto al quale ha fornito sconclusionate risposte.
Siamo solo all’inizio di questo percorso, ancora molte novità ci aspettano; massima attenzione da parte di tutti, noi metteremo la nostra.

3 commenti:

  1. buongiorno
    impressione "fuori dai denti" strettamente personale sulla serata è che ci fosse un certo feeling tra sindaco/assessore prov.le, immobiliare e proprietà pigna. nulla di male, forse, problematiche di questo tipo mi sembrerebbe dovrebbero essere affrontate in maniera molto più istituzionale. bene a mio avviso ha fatto il gruppo consigliare di minoranza a richiedere questo consiglio (dopo tre anni dall'inizio della questione Pigna ancora nessuno l'aveva fatto) anche a mio avviso quale segnale che l'occhio attento dei gruppi e della popolazione verrà mantenuto sullo sviluppo della questione. importante è a mio avviso che tutte "le minoranze" continuino a tenere gli occhi aperti. paolo piccoli associazione gente in comune

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  2. Concordo con il sig. Paolo Piccoli. Il gruppo di minoranza si è fatto portavoce del problema Pigna e ha chiesto, ed ottenuto, la convocazione di un consiglio comunale sulla questione Pigna, cosa che non si era mai vista ad Alzano!
    Auspico più unità tra i gruppi di opposizione a questa amministrazione e lasciamo da parte critiche non molto costruttive.

    un'alzanese

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  3. Ero presente la sera del consiglio comunale alla Pigna. La cosa più deprimente e stato vedere la sfilata di Iannone e soci che hanno preso al volo l’occasione per farsi ulteriore pubblicità.
    Iannone l’ha fatta da padre/padrone che decide chi è buono e chi è cattivo e lazzarone. Indecente.
    Il sindaco gli ha fatto da spalla tutta la sera per dimostrare a tutti quanto bella diventerà alzano in futuro. Un sacco di stupidate.
    Per fortuna gli interventi della sinistra e della rappresentante delle acli hanno detto qualcosa di diverso e di più vero rispetto alla questione: Alzano è stata rovinata dalla cementificazione della lega, è vero che mancano case popolari e per fortuna c’è qualcuno che ancora difende i lavoratori.
    I consiglieri di minoranza hanno fatto bene a chiedere il consiglio comunale ma dovevano poi cercare di contrastare meglio la propaganda della lega e di Iannone, mi sono sembrati troppo deboli.
    Bisogna cercare di fare di più per fermare la lega.
    Mario

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